Lo smart working ha profondamente mutato le abitudini quotidiane degli italiani, comprese quelle legate al consumo del caffè.
Questa “nuova” normalità ha permesso di riscoprire il gusto della preparazione del caffè fatto in casa e di modificarne il consumo.
É vero, si sente la mancanza del piacere del ritrovarsi al bar e della “pausa caffè” con i colleghi, ma nulla vieta di continuare a concedercsi una piacevole pausa caffè in tutta serenità.
Nasce così l’abitudine del caffè virtuale da condividere con i colleghi in video call.
Le giornate degli smart worker sono scandite dal richiamo della tazzina.
Se prima il caffè veniva consumato “al volo” e in piedi, ora il rituale della preparazione del primo caffè della giornata rappresenta un momento di condivisione familiare come non avveniva da tempo.
Addirittura, non ci si limita solo al semplice espresso o al caffè della moka.
Quei minuti recuperati prima di iniziare a lavorare, sono perfino usati per la preparazione di cappuccini, mocaccini e altre ricette degne dei migliori bar.
Ristretto, lungo, macchiato caldo o freddo, decaffeinato, amaro, in tazza grande, in vetro, freddo o con panna, lo smart working ha favorito l’approccio a nuovi gusti.
E così che il caffè torna ad essere una piacevole coccola casalinga a cui proprio gli italiani non intendono rinunciare.
Lavorare da remoto ha inoltre visto nascere un’altra tendenza: si tratta di allestire un vero e proprio spazio dedicato alla pausa caffè in casa.
Nell’angolo bar perfetto non può mancare la moka o la macchinetta, le stoviglie a vista come tazzine di ogni misura, cucchiaini, piattini, contenitori per cialde e polvere, zucchero e alzatine per i dolci.
Rimanere a casa dunque, ha fatto riscoprire i piccoli piaceri che ruotano intorno al mondo del caffe, dalle pause gratificanti ai momenti da dedicare a se stessi e da condividere con chi fa parte della nostra quotidianità attraverso uno schermo.